giovedì 21 aprile 2011

 I Fiori del Meccano nell’officina di Antonio Grieco 

Viti, dadi, bulloni, rotelle e chiodi. Cosa hanno a che fare questi componenti con i Fiori? Nel Giardino Segreto di Antonio i Fiori, raccolti come in una siepe, si animano e si trasformano in una specie botanica ancora mai vista, mai scoperta, ancora mai nata e generata.



Come nelle possibilità del Meccano i Fiori, che sembrano costruiti con un cacciavite o con una chiave inglese, sono declinati in tutte le variabili possibili: Fiori che sbocciano, che sfioriscono, Fiori che spigano, che pungono, Fiori taglienti, Fiori sputafuoco, Fiori chiodati e bullonati.
Fiori di Antonio Grieco suggeriscono quell’anello mancante tra natura e ingegneria: sembrano montati e smontati, scomposti e assemblati con chiavi, brugole e tenaglie. Ma tutto è tenuto insieme dall’elemento più antico, da ciò che fu in principio: la 'terra'. E da qui che nasce la natura poetica di questi Fiori, dall’incontro tra materia meccanica e materia naturale. E allora si capisce che il miracolo non sta nella composizione, nell’assemblaggio, nella componentistica, ma sta tutto nel sapiente controllo della materia, nell’atto generativo delle mani che modellano e che creano forma e vita.

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